Islanda in Moto: Una Sfida Tra Natura e Passione
Finalmente, la moto è parcheggiata nel garage. Dopo 5.550 chilometri di strade, sfide e paesaggi mozzafiato, posso finalmente fermarmi e riflettere su questo viaggio straordinario. Anni di sogni, pianificazione e preparativi hanno portato alla realizzazione di un’avventura che ha superato ogni aspettativa.
Sognavo da anni di andare in Islanda, e quando io e Jonny abbiamo deciso di trasformare quel sogno in realtà, abbiamo dedicato settimane a studiare ogni dettaglio del percorso. Abbiamo preparato le moto, montato la tenda e il 15 agosto siamo partiti, con il cuore pieno di speranza e il desiderio di esplorare l’ignoto.
Preparativi e Partenza
Abbiamo attraversato l’Europa fino a Hirtshals, in Danimarca, dove ci siamo imbarcati per l’Islanda. Molti si chiedono se non sia meglio spedire le moto e volare, ma per me il viaggio inizia da casa. I due giorni e mezzo di navigazione non sono stati solo un trasferimento, ma un’occasione per immergerci completamente nell’avventura, studiando ancora una volta le mappe e decidendo quali strade sterrate affrontare. La nave stessa è stata una piacevole sorpresa: comoda, ben organizzata, con ottimo cibo e attività che ci hanno tenuti impegnati. Inoltre abbiamo Attraversato l’arcipelago delle Faroe: è stato come svegliarsi in un sogno, con isole che sembravano emerse da un racconto fiabesco.
Prima di partire dall’Italia, una videocall con Giovanni Dalla Valle (fondatore di In Viaggio con Kailas) ci ha fornito consigli preziosi. Ci ha avvertiti dei pericoli del vento, delle strade di roccia lavica che possono tagliare le gomme, e ci ha indicato il sito en.vedur.is per monitorare il meteo e il vento, il pericolo maggiore per i viaggiatori in moto in Islanda.
Tappa 1: Seyðisfjörður – Husavik
Strade percorse: 93, 1, 901 (sterrato), 1, 87
Siamo sbarcati a Seyðisfjörður, pronti per il nostro primo giorno di scoperta. L’aria pulita, la temperatura vicina allo zero e l’adrenalina del momento hanno reso i primi chilometri un’esperienza indimenticabile. Tuttavia, dopo solo dieci chilometri, ci siamo trovati immersi in una tempesta di ghiaccio in un passo montano. Il vento era così forte da rendere difficile mantenere la moto in piedi, e la pioggia ghiacciata colpiva il viso con tale forza da rendere quasi impossibile vedere. Nonostante la paura, abbiamo deciso di proseguire, sperando che il maltempo finisse presto. Dopo 25 chilometri di tensione e fatica, siamo finalmente scesi dal passo e abbiamo raggiunto la prima cittadina, tirando un sospiro di sollievo.
La giornata è continuata lungo la strada 1 fino a Husavik, con una sosta alla fattoria Möðrudalur sulla strada sterrata 901, un’oasi di tranquillità in mezzo al nulla, dove abbiamo pranzato. Abbiamo poi visitato l’area geotermica di Hverir, con le sue fumarole e pozze di fango bollente, un paesaggio che sembrava provenire da un altro pianeta.
Tappa 2: Husavik – Lago Myvatn – Dettifoss
Strade percorse: 87, 849, 860, 863, 1, 862, 1
Il secondo giorno ci ha portato da Husavik al lago Myvatn, una meraviglia naturale circondata da crateri vulcanici e formazioni di lava. Questa zona è famosa per la sua biodiversità e le curiose formazioni geologiche come i pseudo-crateri. Da lì, ci siamo diretti verso Viti, un cratere vulcanico con un lago turchese al suo interno.
Nel pomeriggio, abbiamo partecipato a un’escursione per l’avvistamento delle balene al largo di Husavik. È stata un’esperienza straordinaria, vedere questi maestosi cetacei emergere dall’oceano è stato uno dei momenti più memorabili del viaggio. Dopo l’escursione, ci siamo concessi un momento di relax alle terme GeoSea, dove ci siamo immersi in acque termali calde con una vista spettacolare sull’oceano. Un’esperienza di puro benessere che ci ha ristorato dopo una giornata intensa.
Tappa 3: Husavik – Siglufjörður – Hvitserkur – Laugarbakki
Strade percorse: 858, 1, 82, 76, 75, 1, 711, 1
Partendo da Husavik, abbiamo fatto una breve sosta alla cascata Godafoss, nota per la sua bellezza e il significato storico. Da lì, ci siamo diretti verso Siglufjörður, un pittoresco villaggio di pescatori incastonato tra le montagne e il mare. Abbiamo poi proseguito lungo la costa, attraversando paesaggi mozzafiato fino a raggiungere Hvitserkur, una gigantesca formazione rocciosa che si erge solitaria in mare, spesso paragonata a un troll pietrificato. Questo luogo è anche famoso per le foche che riposano sugli scogli, un altro incontro affascinante con la fauna islandese. La giornata si è conclusa a Laugarbakki, un piccolo villaggio dove abbiamo trovato un’accogliente sistemazione per la notte.
Tappa 4: Laugarbakki – Reykjavik – Pingvellir – Gullfoss
Strade percorse:1, 36, 365, 37, 334, 35, 31
Questa tappa ci ha condotti nel cuore dell’Islanda, iniziando con la visita al Parco Nazionale di Þingvellir, un luogo di grande importanza storica, dove si riuniva l’antico parlamento islandese, e di straordinario interesse geologico, con la separazione delle placche tettoniche eurasiatica e nordamericana.
Abbiamo fatto una pausa pranzo a Reykjavik, dove abbiamo gustato una zuppa servita all’interno di terrine di pane in uno street food locale. È stato un pasto semplice ma sostanzioso, con il vantaggio di poter fare tutti i refill che volevamo.
Dopo il pranzo, ci siamo diretti verso la spettacolare cascata Gullfoss, dove il fiume Hvítá si tuffa con un doppio salto in un profondo canyon. Abbiamo proseguito il nostro viaggio verso lo Strokkur, un geyser che erutta regolarmente, offrendo uno spettacolo naturale imperdibile. La giornata è terminata in una località tranquilla, lontana dal trambusto della capitale, dove abbiamo potuto riposarci dopo una giornata ricca di esplorazioni.
Tappa 5: Seljalandsfoss – Skógafoss – Dyrhólaey – Vík
Strade percorse: 30, 1
Il quinto giorno è stato dedicato alla scoperta delle iconiche cascate del sud dell’Islanda. A Seljalandsfoss, abbiamo avuto l’emozione unica di camminare dietro il getto d’acqua, un’esperienza magica che ci ha immersi nella forza della natura. Proseguendo, abbiamo raggiunto Skógafoss, una cascata imponente e maestosa che ci ha lasciati senza parole. Dopo una sosta a Dyrhólaey, un promontorio famoso per le sue scogliere a picco sull’oceano e per la vista panoramica mozzafiato, abbiamo raggiunto Vík, conosciuta per le sue spiagge di sabbia nera e le impressionanti formazioni rocciose al largo della costa. Questo è uno dei luoghi più iconici dell’Islanda, e la sua bellezza è difficile da descrivere a parole.
Tappa 6: Skaftafell – Fjallsárlón – Laguna Glaciale di Jökulsárlón – Höfn
Strade percorse: 1
Questo giorno ci ha portati nel regno dei ghiacciai e delle lagune glaciali. Skaftafell, parte del Parco Nazionale Vatnajökull, ci ha offerto panorami indimenticabili di ghiacciai che si estendono fino all’orizzonte. Abbiamo poi visitato Fjallsárlón e Jökulsárlón, due lagune glaciali dove gli iceberg, staccatisi dal ghiacciaio, galleggiano in acque cristalline. Abbiamo avuto l’opportunità di fare un giro in gommone tra gli iceberg, un’esperienza che ci ha permesso di avvicinarci alla maestosità del ghiacciaio come mai avremmo immaginato. È stato un momento di pura meraviglia.
La giornata si è conclusa a Höfn, un tranquillo porto noto per la sua eccellente aragosta. Qui, abbiamo gustato una cena a base di pesce fresco, riflettendo su tutto ciò che avevamo visto fino a quel momento.
Tappa 7: Höfn – Seyðisfjörður
Strade percorse: 1, 939 (sterrata)
L’ultima tappa del nostro viaggio ci ha riportati a Seyðisfjörður, lungo una strada sterrata che attraversa paesaggi remoti e spettacolari. La strada 939, con i suoi sterrati e curve strette, ci ha regalato l’ultima scarica di adrenalina, mentre attraversavamo montagne e valli deserte, lontani da ogni segno di civiltà. È stato un viaggio di riflessione, celebrando il percorso appena concluso e godendo di ogni istante finale di questa straordinaria avventura.
Suggerimenti per la Prenotazione degli Alloggi:
Noi siamo partiti senza prenotare nulla, la sera prima o anche il giorno stesso cercavamo una camera in base a dove riuscivamo ad arrivare, al meteo e alle tappe. Questo sistema è molto flessibile ma anche il più costoso. Per trovare alloggi più economici occorre prenotare in largo anticipo soprattutto in alta stagione e specialmente nelle zone più turistiche come il Circolo d’Oro e il sud dell’Islanda. Le opzioni si esauriscono rapidamente e i prezzi possono salire vertiginosamente.
Scegli Opzioni Flessibili: Molti alloggi offrono cancellazioni gratuite fino a pochi giorni prima dell’arrivo. Questo ti consente di modificare l’itinerario senza preoccupazioni, soprattutto se il meteo dovesse cambiare i tuoi piani.
Considera le Guesthouse e le Fattorie: Questi alloggi offrono un’esperienza più autentica e spesso sono più economici rispetto agli hotel tradizionali. Inoltre, avrai la possibilità di interagire con la popolazione locale e conoscere meglio la cultura islandese.
Utilizza Piattaforme Online: Siti come Booking.com e Airbnb sono molto utili per confrontare prezzi e trovare offerte. Tuttavia, verifica sempre la cancellazione gratuita.
Conclusioni e Riflessioni Finali
In tutto, abbiamo percorso 5550km, circa 2.000 chilometri sull’isola, affrontando condizioni climatiche estreme e paesaggi che solo l’Islanda può offrire. È stato un viaggio molto impegnativo, e ho scoperto che l’Islanda è un luogo che richiede rispetto e preparazione. Sebbene sia possibile affrontarla con una Harley, la pioggia e il vento mi hanno fatto apprezzare la sicurezza della mia BMW.
La prossima volta che tornerò in Islanda, lo farei con una moto da enduro o una jeep, per esplorare l’entroterra ancora più in profondità, ricordando sempre che l’Islanda non perdona l’imprudenza.
Il viaggio è durato 18 giorni ed è costato circa 3.800 euro a testa (di cui 1.100 per il traghetto).
L’Islanda è molto cara ma è stata una delle esperienze più intense della mia vita.
Pensavamo di trascorrere più notti in tenda, ma le condizioni climatiche non lo hanno permesso. Nonostante ciò, ogni singolo momento è stato indimenticabile. L’Islanda mi ha insegnato il rispetto per la natura, con la sua potenza e unicità. La prossima volta, vorrei conoscere meglio la popolazione islandese, che rispecchia la forza e la resilienza della loro terra.
Infine, voglio ringraziare Jonny, il mio compagno di viaggio e di vita. Insieme abbiamo affrontato questa avventura, e insieme abbiamo reso questo sogno una realtà. Grazie, Islanda, per averci accolti. Sei davvero Madre Natura incarnata, e non vedo l’ora di incontrarti di nuovo.